I grido di protesta dei lavoratori della canapa
Da Facebook – Post di Ig Or – Fonte: https://www.facebook.com/story.php?story_fbid=10096944077006564&id=100000732166363&mibextid=wwXIfr&rdid=Tq6kfsAD448hUfS5#
Questo è solo uno degli appelli che i lavoratori del settore lanciano al Governo e alle forze dell’ordine impegnate a sequestrare e a dichiarare spacciatori chi fino al giorno prima era un cittadino e un contribuente rispettoso delle regole.

In ventiquattro ore ci hanno tolto tutto.
Non solo un lavoro. Una vita intera.
Otto anni di impegno, di investimenti, di fatica vera.
Otto anni passati a costruire qualcosa di pulito, legale, sicuro.
Le coltivazioni erano pronte i bancali di terriccio già pagati, le piante ordinate, tutto pianificato nei minimi dettagli.
Il personale era con noi da anni. Una squadra. Una famiglia.
Tutto pronto. Come ogni stagione.
Ma questa volta non ci hanno lasciato iniziare.
Avevamo dato lavoro a chi non aveva nulla.
A persone arrivate da molto lontano, senza futuro, senza niente.
Li abbiamo accolti, formati, ascoltati.
Gli abbiamo dato una casa, una speranza.
E loro ci hanno dato in cambio impegno, fedeltà, riconoscenza.
Grazie a questo lavoro abbiamo costruito anche un’associazione per aiutare chi non ha voce gli animali. Ambulanze Veterinarie ODV
Un progetto nato dal cuore, cresciuto con passione, sostenuto da un’attività onesta.
Poi, da un giorno all’altro, un decreto.
Una firma, e tutto viene spazzato via.
Negozi chiusi. Coltivazioni ferme.
Dieci famiglie lasciate senza nulla.
E noi, trattati come criminali, senza aver commesso alcun reato. Peggio dei veri spacciatori.
Nel resto del mondo si legalizza la cannabis con THC.
In Italia, si mette al bando persino il CBD.
Un prodotto naturale, innocuo, regolamentato.
È come vietare il rosmarino, l’infuso alla camomilla, o l’aria che respiriamo.
Chiediamo solo una cosa comprensione.
Alle forze dell’ordine chiediamo ascolto.
Non siamo spacciatori, non siamo criminali.
Abbiamo sempre lavorato nel rispetto della legge, con impegno e trasparenza.
E oggi, improvvisamente, ci troviamo con il timore di essere accusati di detenzione e spaccio di stupefacenti.
Una realtà che non ci appartiene.
Siamo agricoltori, imprenditori, padri e madri di famiglia.
Abbiamo costruito tutto con le nostre mani, giorno dopo giorno, senza mai nasconderci.
Abbiamo collaborato con le istituzioni, ci siamo sottoposti a controlli, abbiamo fatto le cose come andavano fatte.
Chiediamo solo di non essere confusi con chi vive nell’illegalità.
Siamo dalla parte giusta. E lo siamo sempre stati.
Alle forze dell’ordine, a chi è sul campo, chiediamo cuore.
Siamo persone, non numeri. Non delinquenti.
Abbiamo rispettato la legge. Abbiamo creato valore. Abbiamo fatto del bene.
Le bollette, gli affitti, i contributi non si fermano.
I mutui vanno avanti.
Ma il lavoro ce l’hanno tolto, con un colpo secco, senza alcun rispetto.
Abbiamo costruito tutto con le nostre mani.
E oggi raccogliamo solo silenzio.
Ma non abbiamo nulla di cui vergognarci.
Perché chi lavora onestamente… non ha mai da nascondere la verità.
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