Marijuna libera negli Usa, dove è legale il consumo cresce del 269%
Rassegna Stampa del 25 MAGGIO 2024 di Massimo Basile – Fonte: https://www.repubblica.it/esteri/2024/05/25/news/marijuana_usa_consumo_aumento_del_269_per_cento-423108503/
La ricerca della Carnegie Mellon University di Pittsburgh mostra l’innalzamento del livello di consmo di cannabis dal 2008, mentre quello di alcol negli stessi anni è diminuito del 7 per cento
NEW YORK – L’America va sempre più in fumo, e si perde meno nell’alcol. Per la prima volta dagli anni ’70 il consumo di marijuana tra gli americani ha superato quello dell’alcol. Il primo è cresciuto dal 2008 del 269 per cento, mentre il secondo ha registrato un calo del 7 per cento. Sono quasi 18 milioni gli americani che consumano regolarmente cannabis, contro meno di 15 milioni di consumatori di vino e altri alcolici.
È quanto emerge da una ricerca condotta dal professor Jonathan Caulkins, docente della Carnegie Mellon University, di Pittsburgh, Pennsylvania, che ha analizzato una serie di statistiche vanno dal 1979 al 2022. Due anni fa il consumatore medio di bevande alcoliche beveva quattro-cinque giorni al mese, mentre il consumatore di erba ha fumato la marijuana tra i quindici e sedici giorni al mese. Però è più facile avere forti bevitori che forti fumatori di erba. Ma i dati generali indicano un cambiamento nelle abitudini delle persone, soprattutto tra i giovani, che vedono l’alcol come un pericolo per la salute.
Diverso l’approccio verso l’erba. Il 74 per cento degli americani che dichiara di consumare regolarmente la marijuana vive in Stati dove la vendita è diventata legale sia per scopi medici sia per quelli ricreativi. L’amministrazione Biden ha riclassificato la cannabis, scalandola dalla prima alla terza categoria degli stupefacenti, cioè meno pericolosa. Nella prima figurano droghe come eroina, Lsd e ecstasy, considerate non avere i requisiti per essere utilizzati per scopi terapeutici o medici come invece per l’erba. Nella terza categoria sono inseriti farmaci che creano una “bassa o media dipendenza” come il tyleol, la chetamina, il farmaco alla base dell’overdose dell’attore di Friends Matthew Perry, gli steroidi anabolizzanti e il testosterone.
Il trend sul consumo appare un riflesso delle politiche restrittive o permissive dei vari Stati. Tra il 1980 e il 1992, quando l’America aveva vissuto le amministrazioni conservatrici di Ronald Reagan e George H. W. Bush, l’uso della marijuana era andato in calo. Sotto Barack Obama e poi Joe Biden è aumentato. “I dati recenti – ha scritto nella sua relazione il professor Caulkins – confermano un cambiamento considerevole sia nel consumo giornaliero o quasi giornaliero”.
Sono diciotto gli Stati, più Washington Dc, che hanno legalizzato l’uso della cannabis per scopi ricreativi. Il mercato è cresciuto in modo verticale negli ultimi quattro anni, con un fatturato che ha raggiunto gli 11,6 miliardi di dollari. Nel 2020 la California è risultata lo Stato con il mercato più florido e vendite di cannabis per oltre quattro miliardi di dollari. I dati, secondo gli analisti, sono destinati a triplicarsi entro il 2025. A quel punto servirà che il professor Caulkins aggiorni le sue statistiche.